giovedì 8 dicembre 2011

L'otto dicembre

 Quando ero piccina era il giorno in cui andavo con il mio babbo alla ricerca dell'albero di Natale. Non ricordo un solo anno in cui abbia avuto un "normale" albero di Natale. Non ci sono mai stati abeti nei natali della mia infanzia, no, neanche uno, neanche per sbaglio, I nostri alberi di Natale erano i più strani e fantasiosi: rami secchi ricoperti di cellophane, o dipinti di bianco o di azzurro; tronchi di albero inchiodati e ricoperti di gesso, rami di ulivo sospesi al soffitto e grondanti di falde di cotone idrofilo. Un anno addirittura, abbiamo avuto un albero fatto di fil di ferro ricoperto di carta crespa, e un anno ancora tante canne di fiume colorate in tre toni digradanti di azzurro-bianco.... Non ho più fatto alberi strani, da quando lui non c'è più. I miei alberi sono classici, tradizionali, abete finto, o ecologico; niente più fantasia, gli alberi estrosi e stranissimi appartengono al mio passato, alla mia infanzia, fanno parte dei ricordi che ho del mio babbo.....
Questo 8 dicembre - giorno che da anni dedico all'allestimento del mio, del nostro alberello natalizio, è iniziato molto presto (per me), alle prime luci di un alba scura e dal cielo basso... nella mia cucina silenziosa, in compagnia di Miranda (la gatta furba) e di Molly (la gatta "strana"). Abbiamo consultato il libro delle ricette e ci siamo dette, io e loro "Perch+ no? Perchè non preparare dei pancake?" Ma si, dai, che Puzzola sarà felice....

 ... il giacinto non c'entra con la ricetta dei pancake, ma è così bello...


 ... quandi Puzzola si è svegliato ha sgranato gli occhi dalla sorpresa ed afferrato il barattolo della Nutella...

 E dopo colazione, è iniziata la festa: la preparazione dell'albero! Luci nuove di zecca (quelle dello scorso anno si sono tutte fluminate...), bamboline-fatine fatte in casa (già vista a La Gugliata screanzata) e stelline bianche crochettate con pazienza....

 ...un uccellino nel suo nido....

 ... e biscotti appesi con un nastrino  letteralmente strappato nella stoffa, per renderlo, più "rustico", in perfetta sintonia con il cordino con cui ho appeso le stelline di lana e le piccole mele rosse....

 ... e poi la pallina fatta all'uncinetto, ben nascosta tra i rami dal momento che non piace a nessuno (eh eh eh...)...

 ...e ancora bamboline. Spero che serva. Spero che il mio semplice alberino di natale mi aiuti ad entrare nello spirito della festa, e cancelli questa patina di stanchezza (tristezza?) che da qualche tempo offusca i miei pensieri felici.... E' quasi Natale, in fin dei conti, si potrà pure credere in qualcosa, giusto?

3 commenti:

  1. Ciao! Che bello il racconto degli alberi strani fatti dal tuo papà! Ma anche tu hai fatto un bellissimo albero e le tue bamboline che sbucano tra i rami sono fantastiche!! Buona serata
    Carmen

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  2. Anche la mia mamma era esperta in alberi strani! Mi hai fatto fare un salto indietro nel tempo!
    Mi piace l'albero che hai fatto per la tua casetta. Così come gli alberi che faceva tuo padre, non è scontato.
    Un abbraccio,
    Elisa

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  3. Adesso capisco tante cose!!!! è genetico!!!! meno male che anche certe cose si tramandano!!!! complimenti e bacioniii!!!!

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