domenica 28 giugno 2009

la marmellata

La vera esperta di marmellata, in casa mia, era mia nonna, la mamma della mia mamma. Ne faceva a pentole intere, verso la fine dell'estate, e di tutti i tipi: di pesche, di susine, di albicocche e - soprattutto - di more. La passione di mia nonna non si è minimanente trasmessa a mia madre, che credo non abbia mai fatto un barattolino di marmellata in tutta la sua vita e che non mostra particolari rimpianti in proposito; con il salto di una generazione, si è trasmessa invece a me. Che adoro farla, anche se ne mangio poca (in compenso ci pensano la Puzzola Sovrana e suo padre, Re Quercia). Mi piace spezzetare la frutta, farla cuocere mentre un profumino delizioso si sparge in tutta la casa; mi piace invasarla quando ancora bolle e metterla a raffreddare sul davanzale della finestra; e poi mi piace fare le etichette! Ma, è inutile dirlo, quella di mia nonna era tutta un'altra cosa... mi manca un mucchio quella marmellata che incominciava a propinarci sulla fine dell'estate, quando i primi acquazzoni si portavano via il bel tempo, e si passavano i primi pomeriggi in casa, e l'unica cosa da fare era giocare a Lego e mangiarsi fettoni di pane con il burro e la specialità alle more di nonna...


La scorsa settimana, con le ultime fragole della stagione, ho fatto la marmellata (già finita, per la cronaca...),e questa paginetta dove ho usato anche una formina per tagliare la pasta dei biscotti (così, tanto per usare qualcosa di diverso...)

e questa invece è una pagina di due anni fa, fatta per ricordarsi di un bellissimo pomeriggio passato con la Puzzola Sovrana, Re Quercia, il Naturalista (collega, amico, "quasi fratello" di Re Quercia, nonchè guida ambientale), sua moglie Occhi Verdi (una bellezza mai vista a queste latitudini..) e i loro figli Puzzola 1 e Puzzola 2, alla ricerca di more, sotto un sole a picco, su una strada sterrata di compagna, costeggiata da rovai strapieni di more; con i ragazzi che ridevano come matti quando non si lamentavano per i graffi e per il caldo, con i cestini pieni e le mani viola a furia di raccogliere frutti....

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