lunedì 28 giugno 2010

Quando un libro è solo carta

Quando un libro non decolla mai. Quando la storia si affloscia su sè stessa e si ripiega, e si contorce, e si contraddice e scolorisce piano piano fino a diventare nulla. Quando i personaggi sono poco empatici, mai in sintonia con il lettore, e le loro emozioni non ce la fanno a bucare la carta e a colpirti al cuore. Anche quando la storia dovrebbe trasmetterti tensione, eccitazione, forse anche un filo di angoscia. E invece no. Una esile trama "gialla", fantasmi che riemergono dal passato, la crisi economica, la paura di perdere tutto, un figlio che ti auguri di non avere mai e che se è così forse la colpa non è solo sua. Personaggi incompleti, appena abbozzati, incerti e scoloriti, Inverosimili, a tratti. Un brutto libro. Il peggiore della Dunne, che pure ho amato molto ("Il viaggio verso casa", "La metà di niente"), come molti scrittori irlandesi. Un vero peccato.

4 commenti:

  1. La tua è una bellissima recensione, sai? Perchè non vieni a parlarne a Zebuk?
    Avevo visto questo libro da qualche parte e lo avevo messo nella wish-list... ora, visto che mi ostino a trovare il positivo ovunque, mi sa che hai stuzzicato il can che dorme. E prima o poi proverò a leggerlo.
    Baci (sono poco presente ma ti penso..! ;-)), polepole

    RispondiElimina
  2. Ciao io ho finito da poco proprio della Dunne L'amore o quasi, non la conoscevo prima di questo libro, sinceramente è la prima volta che mi capita nella mia vita da lettrice di essere totalmente indifferente ad un libro..è stato deludente e io che li divoro l'ho finito in tantissimi mesi e per forza...questo dovrebbe essere il continuo di quello da te citato La metà di niente, tu lo hai messo fra quelli amati...mi incuriosisci..:-))

    RispondiElimina
  3. ehi Lizzy ;) Da quanto tempo!
    L'altro giorno cercavo dei libri per l'estate e nella lista ho inserito questo... grazie per la recensione!

    RispondiElimina
  4. Lo eviterò allora. Mi fido abbastanza delle recensioni degli altri, anche se so che la trama di un racconto è sempre molto soggettiva, a volte ti annoia, altre volte è proprio quella di cui avevi bisogno, anche se non è nulla di che!
    Io ho appena tirato via (per dire, l'ho tirato dall'altra parte del letto, tanto mi aveva innervosito), il seguito di Chocolat. Non capivo nulla, era tutto confusionario, in prima persona, ma con voci che si alternano, e non mi ci ritrovavo né con l'epoca né con la storia. In più scritto in modo noioso secondo me. Che delusione

    RispondiElimina