venerdì 14 maggio 2010

Un angolo di casa mia

Quando l'ha visto, re Quercia ha strabuzzato gli occhi e storto un pò la bocca: che ci fa un divanetto in cucina???? Certo, a lui - uomo concreto, pieno di tecnica e di logica - la presenza di un mobile dalla foggia vecchiotta e decisamente fatto per fare bella mostra di sè in altre, diverse stanze della casa, è apparsa strana, incongrua e un pò folle.
Il fatto è che io amo questo divanetto. L'ho salvato sedici anni fa da morte certa, l'ho fatto restaurare, e l'ho messo nella stanza del nostro minuscolo appartamento di neo sposi destinata al bambino che sarebbe arrivato (di lì a qualche anno...); mi ci sono seduta mentre allattavo Puzzola, ci ho poggiato i suoi vestiti, i suoi giocattoli; l'ho decorato di cuscini ricamati a mano, e quando il suo colore mi è parso all'improvviso troppo scuro, ho preso carta vetrata e solventi e l'ho riportato - dopo un lungo grattare - a questo colore biondo-miele di castagno che ha ora. Quando ci siamo trasferiti nella casa dove abitiamo adesso, gli ho trovato un posto giusto, nella stanzina - freddissima d'inverno e bollente d'estate - affacciata sui tetti dove stanno la mia libreria, le cose dello scrap e, ora, la macchina da cucire. Eccola là. La macchina da cucire. E'arrivata lei e il divanetto all'improvviso non c'è entrato più; troppo ingombrante per una stanzina minuscola come la mia, con un tavolo, una sedia, una libreria, una cassettiera piena di carta scrap e un bauletto per la stoffa. E allora: dove lo metto il mio divanetto?
In cucina, ovviamente. Di colpo mi sono vista lì; in un pomeriggio d'inverno, a leggere un pò, seduta sul mio divanetto Thonet mentre il ragù bolle, o a bere una tazza di caffè la sera dopo cena, tanto per prendere le distanze dalla giornata appena passata; e mi sono detta: ecco dove posso metterlo. L'ho messo davanti ad una scaffaletto di metallo, e il contrasto tra lo scintillio dell'acciaio e i morbidi riccioli della spalliera mi è sembrato bello, pieno di praticità e di gentilezza, di morbidezza e di calore.
A proposito. Ho "fregato" a Re Quercia la SUA lampada dell'IKEA e l'ho messa lì, ad illuminare tavolo e divano, per creare un pò di "atmosfera". Così impara a criticare, quell'uomo.


3 commenti:

  1. ASbbiamo anche lo stile Thonet in comune, io in cucina -ereditato dal mio ufficio come ricordo- ho un attaccapanni, è un pò vecchiotto ma mi piace..il tuo divanetto è bellissimo! Il contrasto con l'acciaio non guasta

    buon fine settimana
    Giuliana

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  2. Ma che meraviglia! Bellissimo e decisamente "chic" .... ma mi spieghi bene come l'hai "grattata" visto che parli anche di solventi? (avevo voglia di ridare il colore al mio credenzone in ciliegio... troppo scuro... ma non so da dove partire e ho paura di fare danni!)

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