martedì 20 aprile 2010

Esperimento finlandese

Leggo sul penultimo numero de "L'Espesso" un articolo interressante sul sistema scolastico finlandese. Elementari e medie unificate, scuole aperte tutto il giorno a disposizione della comunità, insegnanti selezionati con stipendi al livello dei bancari di un tempo. E poi mensa, e computer portatili per ognuno degli studenti, informatica, matematica, livelli altissimi di preparazione. Tutto gratis, fino alla fine dell'università. Ora, sarà anche vero che i finlandesi sono pochi - popolazione analoga, in termini numerici, al nostro Lazio - e che quindi possono permettersi costi improponibili per la maggior parte degli altri paesi europei, ma insomma, quello è decisamente un altro mondo. Come la Finlandia stessa, del resto, per me che della Finlandia conosco Arto Paasilinna e poco più. Ma la cosa che mi colpisce davvero (o mi colpisce di più) nell'articolo che leggo è un passo che dice "... all'inizio (visitando la scuola, ndr) colpisce quello che non c'è: genitori, nonni o baby sitter all'uscita, inservienti a mensa. Anche i bambini di sette - otto anni riempiono e svuotano i loro vassoi, li impilano negli appositi contenitori, e dopo mangiato si rimettono gli scarponi pesati e tornano a casa da soli, a gruppetti".
E qui, il mio mediterraneo, latino senso di maternità ha un sussulto: tornano a casa da soli? si mettono da soli gli scarponi? SI RIEMPONO E SVUOTANO I PIATTI DA SOLI???? Il pensiero corre colpevole ai panni amorevolmente ripiegati in fondo al letto di Puzzola, pronti per essere indossati il giorno dopo, calzini compresi, che se Lizzy se li scorda il ragazzo esce senza; alla tazza sul piattino e sulla tovaglietta della colazione, a portata di mano per uno che la mattina arriva come uno zombie in cucina e potrebbe mangiarsi una saponetta al posto della brioche che la differenza sarebbe solo il gusto di lavanda o sandalo; alla borraccia azzurra nella tasca esterna dello zaino, sempre pronta per la sete del pargolo, agli spiccioli per la colazione sul tavolo della cucina. Anni di cure e di attenzioni messe a dura prova dall'esempio scandinavo, da un livello di autonomia che mio figlio (i nostri figli, sospetto) neanche si sognano. Insomma, mi dico, domani ESPERIMENTO FINLANDESE. "Puzzola, domani i vestiti te li scegli da te...". Il ragazzo mi guarda distratto e per un istamte non afferra il concetto. "Ho detto che domani i vestiti te li scegli da te...esperimento finlandese. E' per il tuo bene. Per la tua autonomia." Mi guarda come si guarda una mattacchiona, e sorride. Ma poi capisce. "Nel senso che apro l'armadio e scelgo quello che mi devo mettere????" mi chiede con un filo di apprensione nella voce "In quel senso" confermo, del tutta priva (nel momento) di italico mammismo. Re Quercia mi lancia uno sguardo scettico "Esperimento finlandese!" dico, con un senso di ovvietà a cui non osa replicare.
Raccontata così sembra un'esagerazione, lo so; ma mica tanto, sapete, per uno che al mattino ha sempre trovato tutto pronto senza muovere un dito.
Re Quercia mi riferisce che Puzzola si è alzato cinque minuti prima per cercare i vestiti da mettere. E che si è fatto anche scattare una foto, a dimostrazione dell'esito positivo dell'esperimento. Vestito è vestito, non c'è che dire, felpa e jeans puliti, calzini cambiati, e colori tutto sommato azzeccati. Benedetti i finlandesi, sempre avanti anni luce.....

9 commenti:

  1. l'ho letto e in parte condivido e ho capito perchè mi attira così tanto la Finlandia...mi assomogliano. Fa bene ai figli e fa bene a noi se diventano un pò più autonomi. Ciao

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  2. OK, da domani adotto anch'io lo stesso sistema, paura o no è ora che le mie belve si sveglino.
    Ci sarà da ridere visto che impiegano "solo" 15 minuti per mettersi le scarpe. Ti farò sapere Laura

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  3. Adoro il Nord Europa per i posti meravigliosi, per la gente che li AMA.
    mi piaciono quelle popolazioni perchè hanno il senso del bene comune come risorsa e ricchezza.
    Bene comune si intende dalla loro terra, all'ambiente naturale e cittadino...ai servizi sociali come la scuola che ritengono un grande investimento per il futuro....."come alcuni italiani"!?!?!!!la ritengono una spesa da tagliare!!!!!
    w l'esperimento finlandese....dovremmo prendere come esempio tutte noi mamme italiane....che amaimo forse troppo i nostri figli e vorremmo essergli accanto ed aiutarli sempre....
    Però se dovessi attuarlo a casa mia....con Federico...non riusciremmo ad entrare a scuola!!!! per lui ci vuole un esperimento dittatoriale!!!
    grazie per lo spunto riflessivo...
    un caro saluto
    Roberta

    p.s. troppo carino Puzzola che si è fatto fotografare!

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  4. Bello l'esperimento!!! Se poi funziona.. tutto di guadagnato.. per noi mamme.. e per i nostri bimbi .. e alle volte anche per.. i papà!!! =^__^=

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  5. noi mamme italiane abbiamo un cordone ombelicale che resiste persino al matrimonio del nostro pargolo.. ssarebbe ora di imparare a tagliarlo un po' prima (non so se ce la farò mai!!!) :))

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  6. ah il nord..ho sempre sognato andarci..primo o poi...grande l'esperimento finlandese...anche io trasalgo quando leggo che tornano a casa da soli..ma probabilmente li è sicuro..che bello vero? ma sono altrettanto convinta che da ogni cosa si possa imparare e adattarlo alla nostra vita nel miglior modo possibile e quindi lode a te per l'esperimento finlandese...e grande puzzola per l'esito..
    pensa invece che lety (4 anni) vuole sempre scegliere sempre lei i vestiti..compreso scarpe e calze e già da un pezzo..da un lato va bene dall'altro lotta quando vuole mettersi qualcosa che è in lavatrice :)
    baci baci
    Antonella

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  7. Che racconto meraviglioso...le scuole finlandesi sembrano appartenere a qualche regno incantato, giustissima la considerazione sul rapporto tra il nostro e il loro numero di abitanti, ma la distanza che ci separa è comunque davvero troppa e, temo, incolmabile. Lo dice una che ha un bimbo di quattro anni che frequenta la scuola materna del paese che se non fosse per un' amministrazione comunale illuminata e per le mamme che si inventano tante iniziative per autofinanziarsi avrebbe lo stesso confort e dotazioni di uno scantinato visto che sono due anni che il ministero non manda un centesimo. Per l' indipendenza del pupo però scopro di essere abbastanza al passo con i finlandesi :)
    Il fatto di avere un figlio maschio e tante amiche che invece di un marito si sono ritrovate in casa un altro figlio mi ha molto aiutato ad intraprendere la mia personale crociata anti bamboccione. Come dico sempre ad Ale, io sono qui per aiutarti e non per fare le cose al tuo posto, così, fin da quando era piccolissimo, ogni volta che mostrava segni di autonomia in qualche direzione cercavo di incoraggiarlo il più possibile, anche se questo significava dilatare di molto il tempo in cui si svolgevano le cose, ed ora comincio a vedere i frutti! Si veste, si spoglia, si lava, mette a posto le sue cose e da una mano nelle faccende di casa, non per imposizione ma con naturalezza ed allegria...sto lavorando per la mia futura nuora!!!

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  8. Non oso pensare a cosa potrebbe mettersi mio cugino di 9 anni se gli dicessi che si deve arrangiare (la mattina lo vesto io xkè sua mamma è già al lavoro quando lui si alza)....argh...complimenti per il coraggio ;-D

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