lunedì 25 maggio 2009

Io e lo scrap




Avevo una bella foto di mia nonna – una foto scattata il giorno del battesimo del Bimbo, vestita di blu, appoggiata al fonte battesimale, il bastone in mano, lo sguardo rivolto ad un punto non meglio precisato alla sua sinistra; ed avevo anche un paio delle sue ricette, ricette che la mia mamma non aveva voluto regalarmi, e che io avevo scannerizzato pur di averle. Ricette scritte su fogli di un vecchissimo taccuino, mezze unte e molto stropicciate, scritte in un italiano traballante e tenero, infarcite di strafalcioni ma piene di spiegazioni molto efficaci del tipo gira tutto per benino, fai fare un bollorino e poi spengi, e con recensioni accuratissime come: bomboloni della Tirilla: boni (sic). Insomma, avevo questa bella foto, le ricette, ed una idea molto vaga di cosa avrei voluto farne: un quadretto, da tenere appeso in cucina, sulla parete dove ci sono appiccicati con lo scotch i disegni del Bimbo, le mie mitiche liste di cose da fare e il menu della settimana. Ma il quadretto lo volevo carino, non solo una foto e un’immagine allo scanner, ma qualcosa di allegro, di tenero anche, qualcosa che a guardarlo ti facesse stare bene. Inizio a cercare su internet. Digito: foto, decorazioni, carta… Vengono fuori cose strane, tipo scrapbooking, layout (LO), pattern paper, e viene fuori un mondo straordinario di cose bellissime, un mondo che in un secondo mi ha rapita e portato via con sé. Fotografie che non sono più solo foto, ma attimi congelati per sempre, contornate di carta colorata, di nastrini in tinta, decorate con bottoni e figurine, sporcate di inchiostro, macchiate di pittura acrilica, incollate su fondi di gesso; foto che ci scrivi accanto i tuoi pensieri, cosa provavi quando l’hai scattata, o cosa significhi per te questo paesaggio, questa faccia, questo oggetto; foto che parlano di viaggi, e di compleanni, e di feste tra amici, e di gite scolastiche e di pranzi di natale, certo, ma anche di sorrisi ed espressioni buffe, di pagelle con bei voti, o del giocattolo preferito di tuo figlio, o di quando è caduto il suo ultimo dentino, o di quel quadro nuovo appeso alla parete, e anche di cose quotidiane, degli oggetti di tutti i giorni, delle tue abitudini, dei tuoi gesti, foto che ritraggono tutto ciò che non sei abituata a pensare che le foto debbano immortalare: dai vestiti ormai troppo piccoli del Bimbo (ma di che colore era quella tutina con gli orsetti?), alle scarpe che ti piacevano tanto e che fotografi primi di buttarle, alla tua fantastica manicure, o alla borsa nuova appena comprata, o a quella torta venuta benissimo. Tutte cose che parlano di te e del tuo mondo, cose che, senza lo scrap, avrei sinceramente rischiato di dimenticare, un giorno. Mi avvicino così a questo mondo: twopeasinabucket.kaboose.com è la mia guida, il mio nocchiero in questo universo sconosciuto e colorato, nel quale mi addentro stupefatta e un po’ intimorita; tutto mi sembra bello, tutto è da scoprire, ma ci sono alcuni lavori migliori di altri, quelli di Ali Edwards, per esempio, puliti, nitidi, raffinati, un occhio intelligente dietro l’obiettivo della macchina fotografica, sapienti accostamenti di colori e una tecnica ed una filosofia dello scrap straordinarie; o, in modo del tutto diverso, quelli di Celine Navarro, colorati, insoliti, pieni di inventiva; o quelli di Jen Hall, con la sua scrittura fantastica (riuscissi a scrivere come lei….) e con l’uso di tanti materiali diversi, come la stoffa, per esempio; o quelli “minimal” (la definizione è mia, e quindi potrebbe non rendere l’idea…) di A. Wren, fatti con materiali trovati nel cassetto della scrivania, con ritagli di carta normale e senza tutti quegli stupendi (e costosissimi!!!) materiali scrap, ma unici, ed originalissimi; quelli di Emily Falconbridge, il mio mito personale, la mia scrapper preferita, con gesso e colori acrilici. E da noi? Mi dico. Possibile che da noi non ci sia nessuno che si dedica allo scrap? Ma certo che ci sono, non moltissimi per la verità (perché nel frattempo ho scoperto che lo scrapbooking non è così diffuso dalle nostre parti, basta vedere la faccia che fanno nei negozi di bricolage o di arti quando chiedi del materiale…) ma di quelli buoni: Manu, soprattutto, con i suoi lavori accuratissimi e delicati, con l’uso che sa fare delle forbici (mi ricordo il ramo fiorito di un albero ritagliato da una carta decorata che sembrava dipinto!!!) e della macchina fotografica (eh eh, perché, come scopro subito dopo, una bella pagina di scrap non si fa senza una bella foto….) o di ago e filo (anche se nel suo bel blog http://manuscrap.wordpress.com/ dice spesso di non essere portata, ma è solo la sua modestia, che è tra l’altro una delle sue belle caratteristiche e una delle cose che apprezzo di più nelle persone…); e Tobina http://tobina.blogspot.com/, che usa i colori come il mio mito Falconbridge, e che mette dentro a tutte le sue creazioni artistiche (perché le creazioni scrap di queste signore lo sono davvero, esselosono!!!!) un nonsochè di sudamericano, di fantastico, e fa un art journal che prima o poi ci devo provare sul serio; e molte altre italiane, tutte quelle che postano i loro lavori su http://www.scrapbookiando.it/, per esempio.
E io? Bhè io guardo, innanzitutto, e poi scrappicchio con materiali poverissimi (tutto quello che mi capita a tiro, insomma…) e comunque mi diverto (quando ho appena un briciolo di tempo, si intende, cioè quasi mai…), e ho trovato un modo diverso di guardare alle piccole cose di ogni giorno, quasi dovessi mettere tutto dentro ad un pagina scrap, questo sì, questo no, questo è da ricordare di sicuro, questo è da fissare e questo meno…
Sembra più bella anche la tua vita, le tue corse di ogni giorno, lo scontrino della spesa, gli scarabocchi di tuo figlio, l’etichetta di una maglietta nuova, lo stecco di legno del gelato… tutto ha senso, tutto è, soprattutto ed inspiegabilmente, BELLO.
A proposito, mica l’ho fatto il quadretto con la foto e le ricette di mia nonna, anche se è fra le cose che voglio fare di sicuro e che di sicuro farò (prima o poi…) Per ora sono, li, attaccate con delle mollette ad un bel filo che attraversa la parete della cucina, insieme a tutto quello che devo e che mi fa piacere ricordare, in attesa che trovi – nello scrap, come nella vita – l’idea giusta per render loro giustizia, come meritano…

4 commenti:

  1. non mi ci metto nemmeno, a guardare, lizzy, che mi ci manca solo di scrapbuccare, per farla completa! solo... te lo ricordi quel "librettino" che m'hai fatto due anni fa? le foto del Gatto, del Drago, della Lalà nella casa in campagna? beh, è lì, nel mio angolo preferito, quello con le orchidee del lupo, con il cuscino di suocera comprato con lui, con le piantine grasse, con le succulente, con il ficus piccino. è in quello che era il mio rifugio da bambina. e giro pagina una volta la settimana. per ricordarmi quegli istanti. ma per ricordare anche il momento in cui ho aperto quella busta.

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  2. Ciao Lizzy :)! grazie per essere passata dal mio blog e grazie grazie grazie per avermi citata e addirittura messa in un post insieme a quelle splendide donne!!! deduco che sei un pò matta (senza offesa :) ), ma a me le mattacchione piacciono :)))! Da quello che intravedo sei una bravissima scrapper e sono stata diversi minuti in ammirazione per le cosine che hai fatto per la comunione del Bimbo... posso ordinartele per il mio?? hai due anni di tempo :))) Spero di riuscire a venire a salutarti ogni tanto, un bacione :)

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  3. benvenuta nel "mondo scrap" :)
    ora faccio un giretto nel tuo (bel) blog...

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  4. Sono venuta a rileggemrelo... GRAZIE, anche se in ritardo!
    scappo da Tobia che strilla affamato... :)
    Ti abbraccio, mi faccio viva presto!

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