C'è una pergola, a fare ombra ad una finestra dagli infissi e dall'inferriata bianca, riquadrata di panchino giallognolo, affacciata su un grande vaso di ortensie...
... e un'altra finestra, proprio sotto un cespuglio di lavanda ...
.. e accanto alla casa, un piccolo edificio, proprio di fianco all'orto; il cielo è coperto e l'aria afosa, e dalle nuvole filtra una luce grigia e tagliente che fa brillare l'erba umida... se questa casa fosse mia (magari lo fosse... forse in un'altra vita...) questa sarebbe la mia "casina" privata, solo mia, per lo scrap (eh eh eh...) e i libri.... Ed ecco l'orto....
... e il sentiero delle fragole.....
.. rampicanti sulla facciata....
E il boschetto. E qui mi è preso un colpo: non sembra il boschetto in cui Elizabeth corre a leggere la lettera spedita dalla zia, quella in cui le rivela ciò che Darcy ha fatto per salvare Lidia e l'onore della famiglia Bennet? O forse sono solo una Austen-maniaca? Forse, ma davvero questo posto potrebbe essere stato abitato da Elizabeth: la vecchia casa un pò malconcia, il grande parco, il boschetto, una vista stupenda... continuo la mia visita, con la strana sensazione di aggirarmi in un posto noto...
Le prime gocce del temporale annunciato iniziano a cadere, pesanti come biglie; ci affrettiamo sulla via del ritorno, di corsa verso la macchina, con la giacca sulla testa, la macchina fotografica al riparo sotto la maglia.. getto un ultimo sguardo al prato della casa, questa scoperta inaspettata di un pomeriggio di domenica, la "casa di Elizabeth", la casa che sarebbe piaciuta anche a Jane Austen: migliaia di piccole margherite sbucano dall'erba, come un tappeto, proprio sotto i rami della grande quercia.